Istituto Comprensivo Margherita Hack

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Scuole: infanzia, primaria e secondaria di primo grado

Mauthausen 2015 – Appunti di viaggio

Fuori la galleria di Ebensee commemorazione con la poesia Libertà

Mauthausen: day 1

Il viaggio

6.30 con gli occhi un po’ assonnato si parte da Nova. Dal marciapiede i genitori seguono la partenza del bus, un po’ apprensivi. Inizia il viaggio. Subito ci viene posta una domanda: perché  vale la pene fare questo tragitto? Perché  c’è  bisogno di questa esperienza?  Ecco alcuni tentativi di risposta.

Perché fare questo viaggio?

Per comprendere quanto la mente umana possa spingersi lontana, infrangendo qualsiasi diritto umano.
Facciamo questo viaggio anche perché la memoria è importante, e la memoria racchiusa tra le 4 mura di ogni campo di concentramento che visiteremo, non è da dimenticare.
Massimo e William

Per vedere dal vivo cosa ha vissuto questa gente e per portare agli altri cittadini novesi quello che loro non possono vedere in persona ed anche per raccontare alle altre generazioni ciò che è successo e ciò che non va più ripetuto.
Nicholas e Luigi

Mauthausen: day 2

la scoperta

Sabato 9, l’emozione è  diversa dal solito. Ieri era solo un viaggio, oggi, invece scopriamo questi campi di cui tanto abbiamo sentito parlare. Ebensee è  la prima tappa. Attendiamo filo spinato,mura spesse e torrette per le sentinelle. Ci aspettiamo questo, aspettiamo una MEMORIA forte, sana, indelebile.
Vedremo se le nostre aspettative saranno esaudite.

Ebensee, un campo terribile in cui molti uomini hanno lasciato la loro vita. Tra alberi e fiori ecco spuntare un arco di pietra: la porta del campo, ormai diventata un arco da giardino. Al posto delle mura del campo villini e orticelli. Lì  dove stavano le baracche dei deportati adesso ci sono casette da fiaba con dei bambini che giocano tranquilli sulle altalene, mentre i vecchi reduci e le delegazioni delle varie nazioni sfilano verso il Cimitero Le Petit, l’unico pezzo di ricordo rimasto. È  questa la memoria?
Massimo

Storia di Miriam

3 anni e 9 mesi di prigionia. Viene prelevata con tutta la famiglia (erano padre,madre, Miriam e la sorella) all’età di 6 anni e portata al campo di Ebensee. Riescono a salvarsi tutti e 4.

Impressioni di Ebensee

Si riesce a notare che la maggior parte dei lager oramai non sono ancora del tutto integri; difatti sono pieni di abitazioni e alcuni anche di parchi giochi, in questi molti bambini ci giocano non sapendo che cosa ci fosse prima.

 

Appunti di Alessia

Giornata a Mauthausen

…prime impressioni…..

  • Rimasto parte della costruzione (minor parte)
  • atmosfera cupa, molta tristezza e soprattutto molti ricordi che aiutano a comprendere.
  • ricordi materiali con pezzi originali

In confronto agli altri 2 campi visti oggi, quello di Mauthausen mi è sembrato quello con più cose materiali rimaste.

‘Il passare del tempo offusca la memoria fino ad annullarla’
{Gherardo Colombo}

Mauthausen day 3

Di fronte al mondo


Di fronte al Muro del Pianto oggi c’è un segno di speranza
Siamo in viaggio per completare parte fondamentale del nostro percorso che ci servirà come serve un pezzo mancante ad un puzzle incompleto: Mauthausen e Melk ci aspettano per essere scoperti ma soprattutto per essere ricordati…
Oggi è il giorno che tutti aspettiamo. Mauthausen è qui, come ieri, ma questa volta è più importante. Ieri era solo in momento di studio, oggi diventa qualcosa di ancora più serio: il vigile Lucio monta il suo gonfalone e assume un atteggiamento più serio del solito. Il consigliere Paris mette e la sua fascia tricolore e adesso si sta in fila stretti si aspetta che inizi il momento della manifestazione internazionale. Tra poco rappresenteremo Nova Milanese davanti a tutto il mondo. Tra poco noi diremo di fronte a tutti che quello che è avvenuto tra queste mura è una cosa che noi non approviamo, ma che non possiamo scordare.

Riflettere ….questa è la parola magica. Noi dobbiamo riflettere su tutti gli orrori inflitti nei campi di concentramento e capire come dopo tutto ciò che le persone deportate sopravvissute hanno dovuto subire, oggi portino sempre con sé un sorriso stupendo. Come può essere che noi anche per un qualcosa di insignificante ci abbattiamo, mentre queste persone invece trovano la forza di andare avanti e continuare a sorridere?
Non lo capirò mai …ma vedere sorrisi al posto di lacrime amare è molto meglio.

Sentendo le storie degli ex deportati, vedendoli sorridere, nonostante l’incubo passato, é sorto dentro di noi un sentimento di gratitudine alla vita per tutto ciò che abbiamo.
Francesca,  Alexandra,  Serena

Nell’esperienza di Mauthausen di oggi siamo riuscite a vedere realmente cosa vivevano quelle povere persone che sono state prese con forza e portate in questi campi di concentramento.   Donne,uomini,bambini,down,omosessuali…di solito venivano presi e portati sulla via della morte attraverso vari procedimenti. Gli uomini venivano sottoposti a duri  lavori come lavorare nelle cave.
Noi abbiamo sceso la scala della morte e abbiamo visto come erano i gradini e quanti erano,erano 186 gradini uno dietro l’altro,stretti,in pendenza. La differenza era che noi li stavamo facendo in discesa,loro in salita…noi non avevamo nessun peso sulle spalle,loro avevano un pezzo di granito sulle spalle. Davvero,venivano trattati malissimo,poi siamo andati a Melk,beh non è rimasto quasi niente è diventato una specie di “museo” (erano delle piccole stanze con delle foto) beh è stato bello visitare anche Melk anche se non è rimasto quasi più niente.
È stato un bel viaggio ma pesante ogni giorno che tornavamo in hotel,tornavamo distrutti.
È stato molto interessante.

Storia di Gilberto Salmoni

Viene catturato a causa della sua “razza” ebraica sopra Sondrio con tutta la famiglia ( madre, padre, lui, la sorella e il fratello maggiore ), insieme a una coppia che li stava aiutando a scappare. Una volta catturato viene deportato al campo di concentramento di Melk dove, trascorre un periodo della sua vita che lo sconvolgerà. Un giorno ci fu un mitragliamento aereo dove, la sorella ci rimane ferita. In quel momento i genitori sono andati ad aiutarla mentre luia e il fratello maggiore sono saliti sul treno per un sotto campo di Mauthausen e, il resto della famiglia è finita nel treno per il campo di sterminio di Auschwitz 1. Dopo quel giorno non ha li ha più rivisti. Il campo in cui finisce con il fratello si scopre che è il meno doloroso tra i sotto campi di Mauthausen. Finisce la sua deportazione solo con il fratello

Seconda giornata a Mauthausen

Di quello che abbiamo visto abbiamo notato che gli unici saloni rimasti sono: il forno crematorio, le baracche, la lavanderia, le prigioni,il lager 1alcune torrette, la cava, il lager 2 ( in parte ), le doccie e il muro del pianto. Le camere che oramai non ci sono più sono: il lager 3, la camera a gas, le capanne di quarantena e le fossi comuni che sono state ricoperte da terra con sopra lapidi, per evitare che tutti i corpi si vedano.

Ieri ho visto gente vivere nell’indifferenza totale,vicino ai campi o dentro i campi di concentramento … Oggi è stato diverso : ho potuto vedere col cuore pieno di gioia che la gente (una parte) ricorda . Abbiamo partecipato ad un manifestazione  internazionale  dove al gente ha dimostrato che é NECESSARIO mantenere vivo questo ricordo e dono molto orgogliosa per il fatto che molti giovani ne hanno preso parte
Rebecca 

Io penso che senza guida non saremmo riusciti a comprendere in pieno tutto, perché l’aiuto di cartelli o di qualunque altra cosa non sarà mai cosi precisa come la spiegazione e i sentimenti trasmessi di un essere umano.
Cosa significa saper ricordare? E perché è importante? Saper ricordare per me vuol dire: non passare sopra alle cose e non far finta che non sia mai successo nulla così che nel futuro non si ripetano e si capiscano gli errori commessi nel passato. Infatti il nostro compito di questo viaggio è molto importante per diffondere nei giovani la consapevolezza di ciò che è stato
Asia

Mauthausen: day 4

Il ritorno

Saliamo sul bus e ci lasciamo piano piano alle spalle l’Austria e le sue città. Solo un pranzo a Innsbruck ci separa dall’Italia e dalle nostre famiglie.
Torniamo dopo quattro giorni di scoperte, di emozioni e di lavoro. Il corpo è stanco e la mente un po’ annebbiata, ma qualcosa di nuovo e accaduto nel nostro spirito: ieri, sfilando davanti al mondo sulla piazza dell’appello di Mauthausen siamo diventati Testimoni della MEMORIA.
Cielo grigio. Cielo rosso. Cielo nero. Le bombe sulle città. I razzi sulla città. Fumo. Cenere al vento. Corpi ammassati gli uni sugli altri. Le grida soffocate di una madre. Il pianto solitario di un bambino. Lo sguardo smarrito di una ragazzina che vaga per le strade. Spari.Spari.Ancora spari. Sangue.Sangue.Ancora sangue. Persone caricate sui vagoni merci.Persone allontanate dalla loro dimora. Fame. Sete. Ancora fame. Ancora sete. E poi,il campo di concentramento. Occhi neri. Occhi insensibili. Sguardi derisori. Sguardi umilianti. Sguardi malvagi. Persone spinte all’interno con forza. Persone separate le une dalle altre. Divise a righe. Divise da ufficiali. Addii muti. Fatica. Dolore. Le vertebre sporgenti. Corpi scheletrici. Esperimenti. Camere a gas. Fucile puntato alla tempia. Disperazione. Morte. Indifferenza.Tutto questo e ancora molto altro.

Per più di due ore all’aperto sotto la pioggia è stato fatto l’appello prima di poter passare alle docce, dove ci tolgono tutto quanto eravamo riusciti a portare da casa e ci tolgono pure il nome. Da quel momento in poi, ognuno di noi era soltanto un numero. Io sono il numero 110238. {Flavio Colombo}
Elisa e Elena
La cosa che mi ha colpito di più è stato il parco giochi per bambini appena fuori dal campo di Ebensee.
Come si può costruire qualcosa per far divertire i bambini così vicino ad un luogo in cui ne sono morti a centinaia e centinaia??
Chiara

Dopo questo viaggio studio il nostro compito è quello di testimoniare e riportare ai nostri compagni e concittadini ciò che abbiamo potuto vedere.
Quello che abbiamo visto mi ha toccato profondamente e stare dove stavano loro mi ha fatto sentire ancora di più testimone

I sacrifici subiti dai partigiani siano di monito a tutti e diano al risalto il nostro desiderio di pace,di concordia e di lavoro di tutti i popoli.Dobbiamo essere uniti anche quando le nostre speranze sembrano crollare. Ricordi di un ex deportato{Flavio Colombo},
Elisa